19 Σεπτεμβρίου, 2015

ΜΗΝΥΜΑ ΤΟΥ ΑΡΧΙΕΠΙΣΚΟΠΟΥ ΣΤΟ 23ο ΔΙΕΘΝΕΣ ΟΙΚΟΥΜΕΝΙΚΟ ΣΥΝΕΔΡΙΟ ΣΤΟ BOSE ΤΗΣ ΙΤΑΛΙΑΣ

 
Miei cari,
Con particolare gioia ho letto il programma del XXIII Convegno Internazionale Inter-cristiano che sta per aver luogo e che sarà ospitato dalla vostra Comunità monastica.

Il tema scelto della “misericordia e del perdono” è il problema del nostro tempo. Mentre, infatti, secondo l’insegnamento biblico e patristico, la vita del cristiano deve essere una continua conversione, un rinnegamento del proprio sé peccatore e un continuo perdono del fratello ugualmente peccatore, che attirerà su di essa la misericordia e il perdono del Padre, sembra che il cammino antropocentrico e non cristocentrico dell’umanità abbia scelto, invece dell’accusa di sé, la giustificazione di sé e, invece del perdono, il rancore.

È perciò doveroso, allo scopo di ridefinire il cammino celeste dell’umanità, immergersi nelle antiche acque dell’esperienza, della vigilanza e dell’ascesi. Credo che gli oratori con le loro relazioni mostreranno molti di questi aspetti e faranno menzione dell’esigenza della remissione come anche di quella ad essa collegata del pentimento. Le parole “rimetti loro” che il Nostro Signore ha rivolto al Padre nella tremenda ora della sua crocifissione evocano per noi anche l’esigenza della remissione, del perdono, della riconciliazione, e di conseguenza della reintegrazione ecclesiale.

Auguro, dalla mia posizione, un successo secondo Dio ai lavori del vostro Convegno e la benedizione del Nostro Signore sulla vostra vita e le vostre opere.

Con paterne preghiere,
Hieronymos II di Atene
 


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